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Ludmila_Kazinkina,_ST,_2014,_olio_su_tela,_cm._110x100Atmosfere nordiche, figure eleganti riferibili alla tradizione pittorica italiana. Nelle opere di Ludmila Kazinkina, artista russa da anni residente a Parma, si riconosce la continuità di una ricerca che, da un primo studio dedicato al corpo femminile in relazione alla società contemporanea (dove le braccia, pressoché inutilizzate, a poco a poco si svuotano e la testa si dilata per l’accumulo incontrollato di informazioni ed immagini), guarda ora al rapporto tra uomo e natura, ricercando nelle proprie radici una possibile riappacificazione con la parte istintuale dell’essere. Una nuova fase di ricerca che, dopo la marcata prevalenza di un grigio ottundente, apre ora al colore. Le tele e le carte si tingono di blu e di verde, probabile allusione al vivere secondo natura, mentre la donna, generalmente in posa ieratica, diviene elemento mobile. In parte private dei consueti riferimenti spaziali (la stanza claustrofobica delle prime opere), le sue figure femminili muovono ora in spazi aperti, mentre i loro corpi si sciolgono lentamente in un fondo di Ludmila_Kazinkina,_ST,_2014,_olio_su_tela,_cm._150x130_(5)terra e d’acqua, in un humus fertile che raccoglie storie e memorie. Finito e non finito, tratti a matita alternati a campiture estremamente raffinate, stratificazioni e sgocciolature: fondi vibranti di cui il corpo è esso stesso parte. Donne distese come sirene, donne posate sugli alberi, donne in dialogo con animali e creature misteriose, donne che – fiere – cavalcano mostri…