Il Piano strategico metropolitano (Psm) di Bologna, formalmente avviato il 24 ottobre 2011, fin dalla presentazione del suo manifesto ha inteso proporre un modello del tutto nuovo di sviluppo urbano. Si è infatti giunti alla firma del patto con un processo volontario e collegiale, che ha conivolto svariati soggetti pubblici e privati, che hanno trovato espressione e sintesi alle differenti rappresentazioni di problemi e priorità. Attraverso il confronto e la mediazione di interessi e bisogni anche antagonisti, si sono messi a punto gli obiettivi e le strategie necessarie e, una volta definiti i progetti possibili e le risorse potenzialmente utilizzabili, si sono raccolte le assunzioni di responsabilità dei diversi partner. I 66 progetti, quali elementi caratterizzanti le strategie del Psm, sono articolati in quattro filoni:
1_ innovazione e sviluppo;
2_ benessere e coesione sociale;
3_ conoscenza, educazione e cultura semenax in south africa;
4_ ambiente, assetti urbani e mobilità.
Noi siamo uno dei 34 soggetti che si sono impegnati a tradurre in realtà la visione di Bologna 2021. Il nostro contributo è diventato un laboratorio, inserito nel progetto 4.18 Riqualificazione energetica e sismica degli edifici, nell’ambito del gruppo di lavoro sulla Green economy. Eccone l’abstract: “Oltre il 2015, Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millenium Development Goals – MDGs). Dopo Rio Plus 20: oltre 2015 MDGs. La città tra Urbanità e Green: come i due aspetti possono coesistere e integrarsi verso l’obiettivo della sostenibilità ambientale. La qualità ambientale e sociale dello sviluppo come fattore di profitto. Il progetto propone un’iniziativa che fornirà: un ambiente per lo scambio di conoscenze fra gli operatori del settore; uno strumento di valutazione, selezione e classificazione di materiali ed esperienze; piattaforme multiple per ospitare buone pratiche; educazione e formazione”.