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Sarà a Parma i prossimi martedì 22 e mercoledì 23 novembre 2011, alle ore 21.00, sul palco di Teatro Due, all’interno della Stagione 2011/2012 di Fondazione Teatro Due, la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto Elektra, interpretata da una intensa e onirica Elisabetta Pozzi, diretta da Carmelo Rifici, quasi irriconoscibile nei panni dell’eroina tragica. Dopo il successo della Fedra di Euripide, allestita nel 2010 al Teatro Greco di Siracusa, la coppia artistica Rifici – Pozzi si ricompone, proponendo un’interpretazione fortemente espressionista del dramma di Hofmannsthal, agito in un ambiente manicomiale in cui i personaggi divengono figure dell’inconscio, prigioniere del loro stesso incubo.

Scritta nel 1903 e ambientata in una Grecia anti-classica, l’Elektra di Hofmannsthal è considerata uno dei capolavori del decadentismo, un testo poetico tra poesia e drammaturgia, lontano dall’epica sofoclea e ricco di una musicalità imprescindibile (Richard Strauss se ne servì come libretto per la sua opera omonima). Fortemente influenzata dalle scoperte sull’inconscio, la lingua di Hofmannsthal è molto vicina a quella che Freud dispiegava nell’interpretazione dei sogni e l’incisione psicologica dei personaggi si staglia su sfondi, paesaggi e atmosfere onirici.
La rottura con la tradizione classica avviene per Hofmannsthal soprattutto per mezzo di una Elektra-Amleto che come lui è intenta più a ragionare che a muoversi e come lui è corrosa dal dubbio se essere o non essere. Vuole uccidere ma non riesce a farlo, l’azione le è negata e può solo immaginare il matricidio. Elektra così non è più solo l’eroina sofoclea, ma è l’uomo contemporaneo, un essere impossibilitato ad agire, chiuso in una prigione-manicomio.
L’ambientazione voluta da Rifici pone dunque la vicenda in un palazzo distorto, con personaggi in abiti manicomiali che vivono nell’incubo di Elektra, o incubi essi stessi di chi li guarda. L’inquietante scenografia dello spettacolo è firmata da Guido Buganza, i costumi sono di Margherita Baldoni, le musiche dello spettacolo sono composte da Daniele D’Angelo, le luci concepite da Giovanni Raggi. Alessio Romano ha creato i movimenti coreografici.

Elisabetta Pozzi, che dà nuovamente vita alla tormentata eroina da lei già incontrata in modo trasversale nel ruolo di Lavinia (che le valse il Premio Ubu nel 1997 nello spettacolo Il lutto si addice a Elettra di Eugene O’Neill, regia di Luca Ronconi), racconterà il suo rapporto con questo complesso personaggio in un incontro con ingresso libero e gratuito dal titolo Una Elektra, tante Elettra, il prossimo mercoledì 23 novembre, alle ore 17.00, al Cafè Shakespeare in Piazza Shakespeare. Ad introdurla il Prof. Luigi Allegri, docente di Storia del Teatro all’Università degli Studi di Parma.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita presso la Biglietteria di Teatro Due in B.go Salnitrara e presso quella del Foyer un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. È possibile acquistare i biglietti on–line sul sito www.teatrodue.org. Il biglietto acquistato on line potra’ essere stampato a casa e presentato direttamente all’ingresso in sala. La Biglietteria di Teatro Due è aperta da lunedì a sabato, dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 17.30 alle ore 19.30, tel. 0521/230242, biglietteria@teatrodue.org