Skip to main content
Tools

Politically ma anche economically correct

Di 11/01/2010Marzo 15th, 2023No Comments

clip_image001_0000La Camera ha approvato quasi all’unaminità (543 sì, un no e due astenuti) il disegno di legge che consente di utilizzare l’etichetta “Made in Italy” solo per i prodotti tessili, calzaturieri e di pelletteria realizzati prevalentemente in Italia. Per l’approvazione definitiva bisognerà attendere che il testo passi in Senato. La legge prevede l’istituzione di un sistema di etichettatura obbligatoria nei settori dell’abbigliamento, arredo casa, pelletteria e scarpe. Che novità apporta questa legge?

LA TRACCIABILITA’ DEI PRODOTTI

La tracciabilità dei prodotti è garantita dall’esplicitazione del luogo di origine di ciascuna fase di lavorazione. Il testo stabilisce, infatti, che “nell’etichetta dei prodotti finiti e intermedi l’impresa produttrice deve fornire in modo chiaro e sintetico informazioni specifiche sulla conformità dei processi di lavorazione alle norme vigenti in materia di lavoro, sulla certificazione di igiene e di sicurezza dei prodotti, sull’esclusione dell’impiego di minori nella produzione, sul rispetto della normativa europea e sul rispetto degli accordi internazionali in materia ambientale. L’impiego della denominazione “Made in Italy” è permesso esclusivamente per prodotti finiti per i quali le fasi di lavorazione hanno avuto luogo prevalentemente nel territorio nazionale ed in particolare se almeno due delle fasi di lavorazione sono state eseguite nel territorio medesimo e se per le rimanenti fasi è verificabile la tracciabilità”.

LE SANZIONI

Le sanzioni arrivano fino a 50 mila euro, se si tratta di una impresa fino a 70 mila euro. Se le violazioni sono reiterate, c’è la reclusione fino a 3 anni. Se le violazioni sono commesse attraverso attività organizzate, reclusione da 3 a 7 anni.

UNA “LEGGE-BANDIERA”

Soddisfatto il vice ministro dello Sviluppo economico con delega al commercio Adolfo Urso che considera il DdL “una bandiera, un’affermazione di principio”. Per Urso “questa legge ci darà più forza in sede europea per convincere i Paesi partner a varare il nuovo regolamento sull’etichettatura obbligatoria e, quindi, a tutela del Made in Italy”. Secondo Urso, quindi, “la soluzione del problema è solo in Europa e, in quella sede, porteremo la volontà comune del Parlamento italiano affinché siano tutelati i consumatori, le imprese e il lavoro italiano ed europeo”.

MADE IN ITALY DALL’INIZIO ALLA FINE

Inoltre, l’etichetta non dirà più dove è stata fatta l’ultima lavorazione, ma dove effettivamente è stato fatto il prodotto. I consumatori avranno, così, maggiori informazioni sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti acquistati. Sarà possibile selezionare e indirizzare le proprie scelte verso prodotti di qualità, che rispettino la salute dell’uomo e dell’ambiente.

RICAPITOLANDO

La legge tutelerà maggiormente i consumatori e, in un momento di grave crisi congiunturale, aiuterà le imprese a crescere, fortificarsi e salvare almeno un milione di posti di lavoro. Se anche il Senato darà la sua approvazione, l’etichettatura obbligatoria sui prodotti tessili, dell’abbigliamento, dell’arredo casa, delle calzature e della pelletteria non costituirà più un mero obbligo doganale, ma dirà a chi acquista dove e come è stato realizzato il prodotto.