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Opinioni

Paghiamo in caramelle?

Di 08/01/2010Marzo 15th, 2023No Comments
caramelledi Paola Caiti
L’IRAP è un’imposta locale che si applica alle attività produttive. Deve essere pagata solo da chi svolge attività d’impresa e non dalle persone fisiche. Per calcolare l’IRAP occorre determinare il “guadagno” dell’anno di riferimento, ossia occorre sottrarre dai ricavi, i costi dell’esercizio; dopo ciò si avrà l’utile al lordo d’imposta. Su questo valore va calcolato l’IRAP, la cui aliquota è attualmente del 3,9%. Quindi se i ricavi meno costi danno risultato (utile) zero, il calcolo della tassa IRAP dovrebbe essere 3,9% x zero = zero. Purtroppo non è così semplice.
Dai costi si deve infatti stornare l’ammontare del costo del lavoro: stipendi dei dipendenti, co.co.pro, occasionali, giornalisti, apprendistato, contributi INPS. Come dire che l’azienda non ha sostenuto i costi per dipendenti/collaboratori ed al posto del bonifico di pagamento dello stipendio ha spedito caramelle. Facendo l’esempio di una piccola azienda con 12 dipendenti e/o collaboratori, posto che il bilancio 2009 dia risultato zero (e con un anno come il 2009 non è improbabile) per l’ IRAP la base di calcolo non è più zero ma (ad esempio) euro 500.000.00 x 3,9% = 19.500,00 euro, oltretutto da pagare in anticipo rispetto all’esercizio che si deve ancora chiudere.

L’IRAP produce l’iniquo e aberrante risultato di tassare le imprese pure quando sono in perdita. Oggi l’impresa con dipendenti (quindi più “virtuosa” perché non è ricorsa a licenziamenti durante la crisi) risulta maggiormente penalizzata rispetto all’azienda che, invece, con la crisi ha lasciato a casa lavoratori. Ricordiamoci però che non è la crisi a produrre l’anomalia di una ingiusta punizione dell’IRAP, ma il sistema ibrido che governa l’imposta. L’attesa abrogazione dell’Irap fa parte del programma del Governo e non sarà, speriamo, tradita. Mentre il medico studia speriamo che il malato non muoia.